Al di là delLe Nuvole… seguendo Tracce sospese
Itinerari d’autore nella città degli Este.
Ho lasciato Milano per trascorrere un weekend a Ferrara e visitare la personale fotografica di un caro amico intitolata “Tracce sospese” a cura di Pier Paolo Tralli. Una mostra da non perdere e visitabile fino a metà marzo. Una realizzazione fotografica, in una location elegante. Una cornice simil-museale come lo Studio Beza, accoglie il pubblico, in pieno centro storico in via Ragno 6 a Ferrara. Lo showroom di arredamento e design, è uno spazio polivalente e fluido ove l’antologia di Pier Paolo Tralli ha come cornice creazioni firmate Kartell e Cassina solo per citarne alcune.
Con “Tracce sospese” si entra in una dimensione fuori dal tempo in cui restare “appesi”. La precarietà del vivere diventa proiezione di una geografia emozionale. “Cosa esiste in fondo oltre la luce?” E’ la domanda intrinseca che ho posto all’autore.
“Si potrebbe sparire in un’esperienza di spaesamento” risponde il poeta della fotografia Pier Paolo Tralli (nelle foto della gallery).
“Le mie immagini cercano luoghi oltre confini o delimitazioni, i soggetti sono colti spesso di spalle, come in uno sguardo privo di empatia e giudizio, in realtà l’interazione è molto forte, tutto è sospeso, in bilico, ognuno con il proprio splendido, precario equilibrio”. Non si può che definire Pier Paolo Tralli un Fotopoeta perché ogni scatto sembra uscire da un verso o prender vita da un sonetto.
In una tiepida domenica di fine Febbraio, riconosco le atmosfere ovattate della mia città natale, una città conosciuta per le mostre d’ arte, la cultura, i grandi eventi e le prelibatezze gastronomiche. Passeggiando per il centro storico della culla degli Este mi arrivano gli echi di una Ferrara d’Autore – una città diversa- che si risveglia dal gelido torpore invernale. Personaggi che hanno fatto la storia sono nati artisticamente o hanno lasciato una traccia su Ferrara. Ludovico Ariosto, Torquato Tasso, ma anche Niccolò Copernico studiò a Ferrara, Giorgio De Chirico concepì il concetto di Metafisica nelle nebbiose atmosfere Estensi, e ancora il pittore della corte ducale Dosso Dossi o Giovanni Boldini e Filippo De Pisis che nacquero “artisticamente a Ferrara. Rapita dalle atmosfere rinascimentali, mi lascio tentare dal suggerimento di Antonella, sorella di Pier Paolo Tralli abile nel condurci ad un luogo ove la gastronomia ferrarese reca anch’essa una firma d’autore quella dello chef Pier Paolo Plazzi (anche lui si chiama Pier Paolo) ed il ristorante si chiama “Le Nuvole”. Il nome mi riporta al titolo di un film assai controverso -dedicato a Ferrara- e firmato da Michelangelo Antonioni, aiutato nella regia da Wim Wenders “Al di là delle Nuvole”. Un lavoro elaborato, curato nella forma e guarda caso con una fotografia eccellente; le coincidenze sembrano incrociarsi in una giornata che sembra uscire da un copione cinematografico. L’atmosfera all’ingresso de “Le Nuvole” è onomatopeica. Morbida e accogliente come il sorriso di Elisabetta, moglie di uno chef “prezioso” e dal carattere timido e riservato. L’ambiente è familiare, e ci sente immediatamente come “a casa”. Tra i tavoli di legno chiaro come tele di un pittore ed i tulipani gialli, si rimane sedotti da una cucina di altissimo livello, ove predomina sua maestà il pesce.
Le materie prime sono ricercatissime, gli abbinamenti raffinati, ogni piatto ha un equilibrio sapiente di gusto ed eleganza, biglietto da visita di chi sa fare della cucina una forma d’arte. Le sinfonie che escono da ogni piatto sono note di un pentagramma.
Si può sentire la melodia di un’intera orchestra assaggiando il tortino di branzino con mazzancolla, zucchine, maionese al balsamico, verdurine oppure il tataki di tonno con crema di fagioli cannellini, cipolla caramellata e granella di nocciola.

E’ con dolci e dessert che chef Pier Paolo affonda il colpo. Se si assaggia la sfera al cioccolato bianco, con un cuore di gelato all’arancio ricoperta di cioccolato fuso, non si può che consacrare la trattoria “Le Nuvole” a vero e proprio tempio del gusto e dei sapori.
A Ferrara l’atmosfera è incantata, come la passeggiata sulla cinta muraria Estense che cinge l’intera città e popola l’immaginario di Giorgio Bassani, che viveva le mura Estensi come protezione e allo stesso tempo come linea che separava la città dal mondo. Dalla cinta muraria scendo in Viale Orlando Furioso e ripenso alla mostra appena conclusasi a Palazzo dei Diamanti “Orlando Furioso 500 anni. Cosa vedeva Ludovico Ariosto quando chiudeva gli occhi”, una mostra che ha portato a Ferrara 150 mila visitatori. Questo è il fascino di una città d’arte e di eccellenze.

Ho concluso la giornata con un motivetto in testa di De Andrè “le nuvole vanno e ritornano, magari si fermano tanti giorni che non vedi più il sole e le stelle e ti sembra di non conoscere più il posto dove stai” ma se ci si smarrisce si possono seguire le …Tracce sospese per ritrovare ciò che si è perso… e ritrovarsi al di là delLe Nuvole!!!!
Per informazioni: http://www.trattorialenuvole.it/